venerdì 13 gennaio 2012

IL PAESE DEL PRESSAPPOCO - RECENSIONE

Povera Italia finita allo sbando
Si legge con intenso e spesso amaro diletto questo pamphlet di Raffaele Simone, intitolato Il paese del pressappoco. Autorevole linguista, l' autore immagina di inviare trentacinque lettere a un suo amico straniero che ha vissuto a lungo in Italia, e poi ne è partito, anzi quasi "fuggito". Il pretesto epistolare consente a Simone di esplorare la letteratura che ha per tema la nostra comunità nazionale e i suoi dati di carattere. Dai fondatori della moderna scienza politica ai viaggiatori-memorialisti del Grand Tour, da qualche sublime artista in veste di entomologo sociale (Leopardi avanti a tutti) agli antifascisti più sagaci e disperati: sarebbe difficile scoprire una sdrucitura nella trama dei suoi rimandi culturali. Il tutto, distribuito qua e là nel volume, a sostegno d' una tesi di fondo: l' Italia è un «paese minore», che giace «su un fondo immobile di radicale, incorreggibile arretratezza». La stessa bellezza di cui lo hanno dotato la natura e la storia viene considerata un impaccio da neutralizzare. La vita sociale è un inferno per la somma inesauribile degli egocentrismi. Nulla funziona a dovere. La giustizia è permeata da una cultura clericale che - affermava Salvemini - «punisce il peccato come se fosse delitto e perdona il delitto come se fosse peccato». La vita familiare è viziata da quel "mammismo" al quale nel 1998 Antonio Gambino dedicò un saggio assai penetrante, Inventario italiano. E poi, il rumore eletto a genius loci, i mezzi pubblici ridotti a «sentine di coatti e di sfigati»; i motorini trionfanti, «truci blade runner a cui nulla e nessuno può opporsi». «Inefficiente, abusiva, sporca scostante, inquinata, provinciale»: tutto questo è la (mancata) nazione italiana, che si conferma ogni giorno di più, gobettianamente, «nata da un soliloquio di Cavour». L' umor nero dell' autore non concede altra requie che non sia l' eleganza dello stile. Ma è già tanto. Sulla problematica ricerca di soluzioni domina un lucido sconforto. 

Il paese del pressappoco di Raffaele Simone, Garzanti, Pagg. 236, euro 14


(Da "La Repubblica" del 22 ottobre 2005)